1. |
Persevero
05:58
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Accoltellarti
solo per leccare le ferite
Tento di disarmarmi
serbando le lame
fino alla prossima volta
Non mi nascondo più dietro tremori,
non distinguo tra voglie e doveri,
non c'è, non c'è più spazio
Strette alla gola
per soffocare la remissione,
le mani mi concedono
liberazione
L'aria risale da te
L'aria risale da te
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2. |
A mani vuote
04:54
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Generica e distante
ci lascia illesi e scostanti,
scostati e perdenti
Con noi ogni occasione è persa,
sprecata, bruciata,
violata, rubata,
ma senza rottura
Generica e distante,
stenta nell'apparire indifferente,
è senza mordente
Fra attimi mai fuggenti,
tentativi costanti,
sempre frustrati,
emerge la cura
che travolge e rompe l'indugio,
attrae senza ferire,
è catarsi completa
Dirompente
respiro profondo
Dirompente
il dolore di un arto
che ritrova sensibilità
sensibilità
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3. |
Candida
03:31
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Come la neve,
candida, nascondevi la strada
Tradivi la tregua
Facevi un gioco al ribasso
il peggiore l'aveva sempre vinta
Davanti ai miei graffi
ti mostravi impassibile
Ti sentivi intoccabile
Poi ho scoperto che
sei solo un castello di sabbia
troppo vicino alla riva
solo un castello di sabbia
è bastata un'onda per cancellarti
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4. |
Rigurgito
05:50
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La nausea attorciglia i visceri
rigetta nella trachea fumo denso
hai un buio in gola
che vomita l'intestino
Sei solo a prendere schiaffi
senza un riparo
Fra un colpo e l'altro
cerchi un respiro
entra soltanto catrame
nei tuoi polmoni
Affondi, affondi
annaspi, annaspi
affondi nelle tue colpe
perchè chi giudica
no, non ha pietà
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5. |
Oceano
15:17
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Se il sale che lambisce la cornea
potesse far lacrimare i miei occhi,
il mare che mi seppellisce
crescerebbe almeno di una goccia,
allontanando la linea
che separa vita ed esistenza,
respiro ed apnea
Sono le correnti,
che mi sospingono,
mi cullano,
mi mostrano nuovi paesaggi
ma la differenza non riesco a coglierla,
vedo la solita luce,
più indistinta ed opaca
Banchi di pesci mi attraversano
qualcuno di loro si ferma,
mi guarda, mi parla,
fra le bolle non riesco a vederne gli occhi.
A volte vorrei ritrovare l'udito
per capire cosa dicono
le vostre bocche mute,
A volte vorrei ritrovare la strada
per mostrarvela e poi vedervi morire
Ho paura che i polmoni
si trasformino in branchie,
perchè è solo il dolore
che mi ricorda l'inizio,
è solo il dolore
che mi ricorda la fine.
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